1.4 – La consapevolezza propria di ciascuno

Pubblicato il 28 dicembre 2023

Penso che un modo per rappresentare la consapevolezza propria di ciascuno sia quella di usare un esempio a noi familiare. Immaginiamo di stare in un cinema mentre viene proiettato un film. Guardiamo le immagini che scorrono sul grande schermo. Quest’ultimo non lo notiamo perché siamo focalizzati sui personaggi, le scene e la trama che assorbono totalmente la nostra attenzione. Quando siamo completamente immersi nella visione del film siamo meno consapevoli di ciò che ci circonda. Ma se decidessimo di distogliere l’attenzione dallo schermo, potremmo accorgerci di molte cose che stanno avvenendo intorno a noi. Per esempio potremmo notare un colpo di tosse di qualcuno dalla fila di dietro, o qualcun altro che sgranocchia pop corn, o molte altre cose, come la stabilità della nostra poltrona, la temperatura della sala e così via. Se arriviamo prima dell’inizio del film, probabilmente noteremmo le dimensioni gigantesche dello schermo bianco, ma non appena inizia il film dimentichiamo lo schermo e ci concentriamo nel gioco di luci e ombre della proiezione. Se siamo seduti nelle prime file e non permettiamo al nostro sguardo di perdersi nelle vicende in cui è coinvolto il protagonista, ci accorgeremmo che lo schermo sta sempre lì, dietro le immagini. Se non ci fosse lo schermo, le immagini si perderebbero nel vuoto. Ora proviamo a voltare la testa e guardiamo il piccolo foro quadrato sul muro in alto alle nostre spalle, vedremo un fascio di luce bianca screziato di ombre bluastre che serpeggiano fino allo schermo, e se siamo seduti in una posizione centrale probabilmente vedremo anche le lenti del proiettore, e dietro di esse la pura vivida luce che le origina. Lo scorrere del film sullo schermo rappresenta la commedia e la tragedia della nostra vita quotidiana, mentre lo schermo rappresenta il riflesso della pura consapevolezza nella nostra mente. La pura consapevolezza, quando si riflette nella mente è quella che noi chiamiamo coscienza.

Se noi ogni volta entrassimo nel cinema a film iniziato e non avessimo mai visto lo schermo vuoto, per noi sarebbe praticamente impossibile accorgerci che sotto le vivaci forme colorate c’è uno schermo bianco. Adesso ci voltiamo di nuovo a guardare la luce mentre esce dal foro nel muro. La luce mutevole e guizzante sono onde luminose di diversi colori, che raggiungendo lo schermo si ricongiungono e generano delle forme. Prima di tutto abbiamo la vivida luce bianca che attraversa la pellicola, è questa luce bianca a rendere possibile il film. Non potremmo essere consapevoli nemmeno dello schermo senza la luce bianca che genera le immagini sullo schermo. L’esistenza del film dipende solamente da questa vivida luce bianca. Essa rappresenta la Consapevolezza pura. Quando la luce bianca attraversa la pellicola si trasforma in colori luci e ombre. Probabilmente il Mito della Caverna che ci è stato tramandato da Platone ma che viene attribuito a Socrate si riferiva proprio a questa vivida luce bianca. Quest’analogia ci aiuta a capire in che modo la Consapevolezza pura può manifestarsi nelle cose che sono intorno a noi. La vivida luce bianca che attraversa la pellicola è per il film ciò che la Consapevolezza pura è per tutte le cose che sono intorno a noi e che noi vediamo riflesse con il nostro pensiero consapevole sullo schermo della nostra coscienza.