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3.1 Economia - Il ruolo del denaro

Pubblicato il 24 dicembre 2023

Il denaro è sempre stato l’elemento essenziale per costruire i sistemi economici delle nazioni. Per comprendere il ruolo del denaro nell’economica moderna bisogna tenere presente una sola parola: crescita. Nel bene e nel male l’economia moderna è andata sempre crescendo.

In passato l’economia mediamente è rimasta sempre la stessa. Certo, la produzione globale aumentava ma questo era dovuto soprattutto all’espansione demografica e all’insediamento in nuove terre, mentre la produzione pro-capite rimaneva statica. Tutte queste cose però nell’età moderna sono cambiate.

Nel 1500 la produzione globale di beni e servizi equivaleva approssimativamente a 250 miliardi di dollari; oggi si aggira intorno ai 60 miliardi di miliardi di dollari. Nello stesso periodo la produzione annua pro-capite era inferiore a 100 dollari mentre oggi la produzione pro-capite in media supera i 10.000 dollari. Come è possibile spiegare una crescita così notevole?

L’economia è un tema complesso ma per renderla comprensibile faccio un esempio semplice. Samuel Goldman e George Sachs, due scaltri finanzieri si mettono insieme e fondano una banca a Washington, la Banca Goldman&Sachs.

Ken Anderson, un giovane impresario che costruisce e arreda locali commerciali a Washington porta a termine il suo primo grosso affare e incassa in contanti una bella somma: un milione di dollari. Egli deposita questa somma nella Banca Goldman&Sachs. La banca a questo punto ha un capitale di un milione di dollari.

Nel frattempo, Gennaro Esposito con la moglie Rosa, una brava cuoca che abitano anche loro a Washington decidono di mettersi in proprio e aprire un ristorante-pizzeria. Sanno che a Washington ci sono poche pizzerie e potrebbero fare buoni affari, però non hanno i soldi. Vanno in banca, parlano col il sig. Goldman, lo convincono che si tratta di un investimento redditizio e gli chiedono un prestito, che gli restituiranno con i primi guadagni che avranno dall’attività, al tasso del 10% annuo.

Il sig. Goldman concede ai signori Esposito il prestito di un milione di dollari. Apre un conto corrente intestato a loro e accredita un milione di dollari sul loro conto corrente.

I signori Esposito a questo punto incaricano Ken Anderson, l’impresario, di costruire e arredare il ristorante-pizzeria e gli anticipano un milione di dollari. Quando gli danno i soldi Ken Anderson li versa nel proprio conto alla banca Goldman&Sachs.

Quanto denaro ha ora Ken Anderson nel suo conto corrente? Naturalmente due milioni di dollari (1 milione che aveva da prima, più il milione che gli hanno pagato i coniugi Esposito). Quanto denaro, in contanti, si trova effettivamente depositato nella cassaforte della banca? Un milione di dollari!

Ma la cosa non finisce qui. Perché, come succede quasi sempre con gli impresari, dopo due mesi Ken Anderson si lamenta con i coniugi Esposito che, a causa di problemi imprevisti, il costo per costruire il ristorante-pizzeria salirà a due milioni di dollari. I signori Esposito sono molto arrabbiati ma purtroppo, se non vogliono perdere i soldi che hanno già investito, trovano un accordo col l’impresario Ken Anderson e così vanno di nuovo dal sig. Goldman e riescono a convincerlo di farsi dare un altro prestito di un milione e trasferiscono un altro milione di dollari sul loro conto corrente. I signori Esposito danno quei soldi a Ken Anderson per compensare l’aumento del prezzo dei lavori e Ken Anderson trasferisce il denaro nel suo conto corrente.

Quanti soldi ha a questo punto Ken Anderson sul suo conto corrente? Tre milioni di dollari. Quanti soldi ci sono effettivamente nella cassaforte della banca? Ancora un milione di dollari! In effetti è sempre lo stesso milione di dollari che è stato lì per tutto il tempo.

Le leggi bancarie attuali consentono alla banca di ripetere questo giro di soldi per altre sette volte.

Alla fine, Ken Anderson avrebbe sul suo conto corrente dieci milioni, anche se la banca, nella sua cassaforte, ha sempre solo un milione.

La Legge infatti consente alle banche di prestare dieci dollari per ogni dollaro che hanno effettivamente nella loro cassaforte e questo significa che il 90% di tutto il denaro presente nei nostri conti correnti non ha effettiva copertura in termini monetari.

Se, per esempio, tutti i detentori di conto corrente di una qualsiasi Banca S.p.A. richiedessero di avere indietro tutti insieme i soldi che hanno sul conto, Banca S.p.A. fallirebbe e andrebbe in bancarotta (a meno che il governo non decida di salvarla dandogli soldi dalla Banca Centrale dello Stato). Questo vale per tutte le banche del mondo.

Sembra un gigantesco “schema di Ponzi”, uno schema che viene spesso citato dagli economisti come un gigantesco imbroglio e che deriva dal nome di Charles Ponzi, il quale divenne milionario in sei mesi negli Anni ‘20 a Boston grazie a questo meccanismo elementare. Lo schema di Ponzi, detto anche Piramide di Ponzi, consiste nel remunerare gli investimenti effettuati dai clienti con fondi immessi dai clienti nuovi. La catena si interrompe, e la piramide crolla, quando le somme procurate dai nuovi entrati non sono più sufficienti a coprire le remunerazioni dei clienti precedenti.

Ma se lo schema di Ponzi è un imbroglio allora tutta l’economia moderna è un gigantesco imbroglio e allora perché la Legge non lo proibisce?

Si, la Legge lo proibisce, però solo quando viene fatto da un individuo identificabile e suscettibile di essere punito. Lo considera invece legale quando viene applicato dalle banche. Cioè, per la Legge, nel caso delle banche non si tratta di un inganno ma di un sistema legale che consente alle stesse di funzionare e all’intera economia di crescere. È il metodo inventato dal sistema economico e si basa sulla fiducia di tutti nel “futuro”. Questa fiducia è l’unica garanzia per la maggior parte del denaro che circola nel mondo.

La discrepanza fra l’estratto conto dell’impresario Ken Anderson, l’ammontare del denaro effettivamente detenuto dalla Goldman&Sachs e il conto corrente dei signori Esposito esiste anche tra tutti gli operatori finanziari e le banche del mondo.

Il sig. Goldman ha prestato i soldi della banca al sig. Esposito sulla fiducia che un giorno il ristorante del sig. Esposito avrà dei guadagni. Il ristorante, intanto, non ha venduto neppure una pizza né servito un pasto ma i signori Esposito e il sig. Goldman prevedono che da lì a un anno essi serviranno ogni giorno decine di pasti e venderanno centinaia di pizze ricavandone un bel profitto. I signori Esposito saranno allora in grado di restituire il prestito con gli interessi alla banca Goldman&Sachs. Se, a un certo punto, il sig. Ken Anderson deciderà di ritirare i suoi risparmi, la banca Goldman&Sachs potrà farvi fronte in pronta cassa. L’intera faccenda si fonda così sulla fiducia che i Sigg. Esposito e il banchiere Goldman ripongono nel ristorante-pizzeria da loro immaginato e sulla solvibilità della banca nei confronti di Ken Anderson.

Il denaro è un’entità straordinaria perché può rappresentare una miriade di oggetti diversi e convertire ogni cosa in qualsiasi altra cosa.

Tuttavia, prima dell’età moderna questa capacità era molto limitata. Nella maggior parte dei casi il denaro poteva rappresentare e convertire solo i beni reali che esistevano effettivamente nel momento presente. Ciò metteva una forte limitazione alla crescita poiché rendeva problematico finanziare nuove imprese.

Prendiamo in considerazione di nuovo il nostro ristorante-pizzeria. I signori Esposito potrebbero imbarcarsi nell’impresa se il denaro potesse rappresentare solo oggetti tangibili? No! Al momento possiedono solo sogni, non risorse tangibili. L’unico modo per farsi costruire il ristorante-pizzeria sarebbe trovare un impresario disposto a lavorare oggi e ricevere il pagamento dopo qualche anno, quando l’attività comincerà a rendere. Purtroppo, impresari disposti a fare i lavori gratis non ne esistono: i signori Esposito non possono realizzare il loro sogno, senza il ristorante non possono fare soldi, senza soldi non possono commissionare il lavoro a un impresario e senza un impresario non potranno costruire nessun ristorante-pizzeria.

Il genere umano è rimasto intrappolato in questo circolo vizioso per migliaia di anni e il risultato fu che rimasero congelate anche le varie economie. La via d’uscita è stata scoperta solo in epoca moderna con la comparsa di un nuovo sistema basato sulla fiducia nel futuro. In questo sistema le persone convengono di rappresentare beni immaginari (beni che al presente non esistono) con una speciale forma di denaro che chiamarono “credito”.

Il credito ci consente di costruire il presente pagandolo nel futuro. Si fonda sul presupposto che le nostre economie crescono di una certa percentuale ogni anno per cui le risorse future saranno sicuramente molto più abbondanti delle risorse attuali.

Se il credito è una cosa così facile per fare soldi perché nessuno ci aveva mai pensato prima?

Naturalmente in passato una qualche forma di credito è esistita, era praticata addirittura perfino dagli antichi Sumeri. Ma il problema non era che il credito non si conoscesse. Il problema era che si tendeva a non estendere il credito perché non si aveva fiducia che il futuro potesse essere migliore del presente. Si era portati a pensare che i tempi passati erano stati migliori del presente e che in futuro probabilmente sarebbe andata ancora peggio, o al massimo che sarebbe andata allo stesso modo del presente.

In termini economici la gente riteneva che l’ammontare totale della ricchezza fosse limitato, se non decrescente. Si pensava che gli affari fossero come una specie di gioco a somma zero. Naturalmente i profitti di un ristorante potevano anche salir ma solo a scapito del ristorante vicino. Una città poteva progredire, ma solo facendo impoverire la città vicina. Questo modo di pensare era esteso anche ai rapporti che c’erano tra le nazioni. Una nazione poteva progredire solo facendo impoverire un’altra nazione.

Questa era la situazione dell’economia nel 1700 quando Adam Smith pubblicò la sua opera più importante: la Ricchezza delle Nazioni.