5.10 Attualità Sardegna - Luca Saba

Pubblicato il 09 giugno 2024

Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna – Conferenza Unione Sarda, 20/04/2024

Energie rinnovabili anche in agricoltura, ormai da qualche anno si sta rivelando davvero un argomento che sta creando da un lato l’idea di una grande opportunità per i produttori, e in qualche modo anche per il territorio, perché sembrerebbe che si faccia un servizio utile alla comunità sarda. Dall’altro, sta accendendo forti preoccupazioni in tutta la popolazione, anche della popolazione che vive in quei territori e quindi la popolazione agricola, sulla necessità che venga riconosciuto il paesaggio come un elemento di tutti.

Quindi non solo il diritto del privato ad attivare un percorso green all’interno della propria azienda, ma anche il diritto del cittadino sardo, dell’abitante di quel territorio, o ancor meglio dell’azienda che sta su quel territorio di poter godere di un paesaggio in qualche modo incontaminato, cioè incontaminato nel senso che è il paesaggio agrario, il paesaggio pastorale e il paesaggio rurale della Sardegna.

In questa fase noi come Coldiretti abbiamo lavorato tanto, sia a livello nazionale contro il fotovoltaico a terra, perché vi era un evidente consumo di suolo agricolo a cui siamo stati fortemente contrari, e su questo abbiamo raccolto oltre 500.000 firme, ma in qualche modo si sta affacciando questa grande conquista del territorio nostro, un territorio particolarmente vocato per la produzione di energia, da parte di tantissime aziende che lasciano una parte dei loro ricavi alle imprese agricole, e quindi fanno gola anche a parte di nostri soci per poter affidare questi processi, ma dall’altra non guardano a quelle che sono le cose che noi richiediamo da tempo, cioè ad esempio un elemento di programmazione del territorio. Noi non siamo contro le energie rinnovabili, anzi siamo per le energie rinnovabili sui tetti delle aziende, siamo per il mini eolico per le aziende, siamo per lo sviluppo di energie rinnovabili per le aziende agricole e magari anche per le comunità, quindi siamo assolutamente favorevoli alla costituzione di comunità energetiche, dove e i vantaggi della produzione di energia green ricadono direttamente sulla comunità.

Ciò che è successo ha del paradossale, perché noi sappiamo appunto che la capacità energetica della Sardegna e del cavo Tyrrhenian link non supera un Gigawatt, mentre sono stati presentati progetti per circa 57 Gigawatt.

Questo ha creato nel territorio un accaparrarsi di terreni per poter fare queste iniziative, che ha causato un innalzamento dei prezzi dei terreni. Per cui è successo che, per chi era in affitto non si trovano più terreni a disposizione, e chi lo deve acquistare si rischia di avere dei terreni che non sono più acquistabili con dei prezzi ordinari per il settore agricolo.

Quindi vi è la necessità, da un lato col buon senso, di riconoscere il valore del paesaggio agrario, e dall’altro però anche di, secondo noi come Coldiretti, di identificare aree idonee, dove il consumo del suolo sia limitato, e dove il danno eventuale sia pareggiato dalla presenza ad esempio di zone già degradate, come le aree industriali o le aree in qualche modo d’interesse nazionale che sono presenti in Sardegna. Questo è quello che noi in qualche modo stiamo chiedendo da tempo, proprio perché vi è la necessità di una programmazione che dia la possibilità di evitare che venga fatta una sperequazione sia sui territori, sul valore dei terreni, sia dall’altro di arricchire pochi agricoltori, perché di questo stiamo parlando, rispetto alle migliaia di agricoltori che rimarranno magari nell’attesa di una promessa di forti denari che dovrebbero arrivare, ma noi sappiamo già che non arriveranno, visto che di quei progetti se ne potranno fare al massimo il 10%, e pertanto non saranno mai esauditi.

Quindi vi è la necessità che ci sia un’identificazione dei luoghi, un’identificazione dei terreni, e questo pensiamo possa essere l’accordo di buon senso, cioè sostanzialmente riuscire a ritrovare la possibilità di fare attraverso meccanismi di comunità energetiche, energia green, e di farla in aree che sono compatibili con quelle che sono le esigenze territoriali quindi senza rovinare parte del paesaggio agrario che noi sappiamo essere patrimonio importantissimo della nostra regione.

Grazie.