5.5.1 Attualità Sardegna - TG Videolina del 3-6-2024

Pubblicato il 05 giugno 2024

TG Videolina, ore 14.00 del 3-6-2024

Parla la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde sulla bozza del Decreto del Governo sulle aree idonee:

Speaker di Videolina:

Prevale la rabbia per quel decreto del Governo sulle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile, che dovrebbe tenere conto delle esigenze della Sardegna, in particolare sull’off-shore, la bozza viaggia senza contradditorio.

Presidente Todde:

Il Governo può certamente esercitare le sue prerogative, noi esercitiamo le nostre, in questo momento c’è un vuoto normativo e noi abbiamo il dovere nel più breve tempo possibile di riempire questo vuoto normativo. Mi sono sentita presa in giro come rappresentante della Sardegna. Noi abbiamo un territorio che in questo momento è attaccato, è sotto gli occhi di tutti, e quindi riteniamo opportuno difenderci con ogni strumento è con ogni modalità, e onestamente questo tipo di atteggiamento sicuramente mina anche la collaborazione futura.

Consigliere Regionale:

È assolutamente irricevibile, non è in linea con le cose che avevamo concordato, soprattutto per il fatto che dà la possibilità a tutti i soggetti che hanno presentato pratiche e istanze di poter andare avanti senza nessun impedimento, e questo non va bene per la Sardegna.

Speaker di Videolina:

La Regione ora si dichiara pronta anche allo scontro, che può iniziare dando parere contrario, essendo l’Isola capofila sui temi energetici nella Conferenza Stato-Regioni. Appello anche ai parlamentari sardi, ma intanto la maggioranza riunita d’urgenza ha imposto ora un’accelerata al Disegno di legge della Giunta, e la moratoria di diciotto mesi sarà integrata, per tentare di approvarla entro giugno.

Consigliere Regionale:

Andremo a fare una norma urbanistica che ovviamente dovrà essere condivisa anche con le opposizioni, ma su questo cercheremo ovviamente di trovare convergenze. Andremo avanti col disegno di legge che ha proposto la Giunta, lo integreremo e saremo ancora più efficaci. Ci attendiamo la Commissione esaurisca gli interventi sul testo, in modo da poter arrivare in aula entro giugno.

Presidente Todde:

Aspetteremo adesso di completare l’iter della nostra proposta, ma sicuramente bisognerà prendere una posizione forte e immediata nei confronti del Governo.

Consigliere Regionale:

La discussione che noi dobbiamo fare col Governo riguarda sia la quantità di energia, sia le localizzazioni degli impianti.

 

Segue un monologo di Mauro Pili sulla mancanza di tutela delle aree archeologiche:

Il territorio della Sardegna è sotto attacco. Il paesaggio sardo, secondo il Soprintendente speciale per il PNRR nazionale potrebbe essere presto trasformato in un paesaggio industriale. Nei giorni scorsi una sentenza del Tar Sardegna, che ha giudicato un impianto fotovoltaico davanti alla Reggia Nuragica di Barumini, ha fatto emergere due fatti eloquenti.

Il primo: il Decreto Draghi ha stabilito misure, distanze rispetto ai siti archeologici risibili e ridicoli che rischiano di mettere a repentaglio l’intero patrimonio archeologico della Sardegna.

Il secondo elemento che è emerso è che non tutti i nuraghi della Sardegna hanno avuto la Dichiarazione d’interesse archeologico, e quindi sono privi di tutela, un fatto di una gravità inaudita, che di fronte al Decreto Draghi, che ha stabilito distanze di cinquecento metri per impianti fotovoltaici dai nuraghi, e di 3 km per le pale eoliche, costituisce davvero il pericolo imminente per l’intero sistema archeologico nuragico della Sardegna, distanze che verrebbero confermate anche nel prossimo Decreto sulle aree idonee che il Governo-Meloni si accingerebbe a varare nelle prossime giornate, è evidente che si tratta di un attacco alla Civiltà Nuragica della Sardegna con tutte le conseguenze.

A differenza di altre realtà, infatti, la Civiltà Nuragica sarda è diffusa sul territorio, sul paesaggio rurale a differenza di chi, per esempio quella romana, ha tutto concentrato nelle aree urbane.

Quindi sarebbe un atto gravissimo che colpirebbe di fatto la civiltà nuragica della Sardegna.

Il Complesso Nuragico di Barumini sarebbe circondato da pale eoliche e da pannelli fotovoltaici, cosa che non potrebbe accadere al monumento principale della civiltà romana, per esempio al Colosseo.

La Sardegna dunque verrebbe colpita nel cuore della sua strategia, anche di difesa e di tutela del patrimonio archeologico e nuragico.

La Sardegna pagherebbe dunque il prezzo più alto su questo grande museo a cielo aperto con oltre 7000 nuraghi riconosciuti.

La Sardegna dunque è di fronte a un bivio, da una parte le aree idonee e non idonee, che comunque non precluderebbero in alcun modo la devastazione paesaggistica della Sardegna, mentre dall’altra una norma urbanistica in grado di bloccare per sempre e definitivamente l’invasione speculativa energetica sulla Sardegna, norme urbanistiche che terrebbero finalmente lontano dalla Sardegna speculatori, lobby e tutta questa invasione che rischia di devastare la Sardegna. L’isola ha le caratteristiche anche statutarie per poterlo bloccare, basta solo volerlo.